La fobia specifica è la paura intensa, duratura e irragionevole provata verso uno stimolo, che sia un oggetto, un animale o una situazione. La persona di fronte ad uno stimolo di cui nutre paura prova una sproporzionata manifestazione emotiva che non riesce a controllare e che può sfociare in un attacco di panico.
La prima reazione che la persona mette in atto di fronte allo stimolo temuto è l’evitamento. Nella strategica le chiamiamo tentate soluzioni.
Fobie. Cosa sono le tentate soluzioni?
Sono degli interventi che la persona mette in atto per cercare di risolvere il problema, in questo caso evitare allevia la paura per lo stimolo temuto in quel momento, ma non lo risolve, anzi, più il problema viene evitato maggiore sarà la reazione emotiva di fronte allo stimolo temuto.
Nella terapia strategica l’approccio utilizzato è quello del sistema percettivo – reattivo del paziente, ovvero le modalità con cui la persona reagisce e agisce agli eventi della vita e del mondo circostante. Come abbiamo detto, nel caso delle fobie l’atteggiamento utilizzato è quello dell’evitamento.
L’evitamento è una modalità di intervento nei riguardi dello stimolo temuto, che in quel momento funziona e riesce ad alleviare l’ansia – non vedo, evito e quindi sto meglio.
Ma l’evitamento, se protratto nel tempo, rende l’oggetto fobico ancora più mostruoso e la persona lo percepirà sempre più impossibile da superare e risolvere.
Se evito l’oggetto o la situazione sarò meno cosciente e avrò meno conoscenza dello stimolo di cui nutro così tanta paura.
Come sostenevano gli antichi sono proprio le cose che non conosciamo che ci incutono più paura.
Per approfondimenti su fobie e tentate soluzioni, leggi il mio articolo su psicologia-psicoterapia.it
Fobie e trattamenti. Come si struttura l’intervento strategico?
Se la fobia specifica è più di una, si chiede al paziente di stilare una lista delle fobie, dalla più temuta alla meno temuta, e di qui si lavora con una fobia specifica alla volta.
Già il semplice atto di stilare una lista e mettere nero su bianco fa avvicinare la persona alle sue paure e a prenderne coscienza.
Fobie più comuni
- Aginofobia – paura di soffocare
- Antropofobia – paura della gente e dei contatti sociali
- Brontofobia – paura dei tuoni
- Agorafobia – paura degli spazi aperti e no familiari
- Claustrofobia – paura degli spazi chiusi
- Emofobia – paura per il sangue
- Aviofobia – paura di volare in aereo
- Zoofobia – paura degli animali in genere
Con la Terapia Breve Strategica, attraverso una modificazione del sistema percettivo – reattivo del paziente e l’elaborazione delle tentate soluzioni, si indirizza il paziente alla scoperta di nuove modalità di approccio al mondo circostante.
Nel caso delle fobie si deve trasformare la paura in coraggio.
Con tecniche e protocolli costruiti ad hoc nel Brief Therapy Center di Palo Alto (Watzlawick et al., 1974; Fish et al., 1982) e successivamente ampliate da G. Nardone nel suo Centro di Terapia Strategica ad Arezzo (1995), ad oggi si stima la risoluzione dei casi superiore all’85% e di raggiungerlo intorno alle dieci sedute circa.
Bibliografia:
- Fisch, R., Weakland, J. H., & Segal, L. (1982). The tactics of change: Doing therapy briefly. Jossey-Bass.
- Nardone, G. (1995). Paura, panico, fobie. Ponte alle Grazie.
- Nardone G., Non c’è notte che non veda il giorno. La terapia breve per gli attacchi di panico, Ponte delle Grazie, 2003, Milano

Psicoterapeuta a Bari, specializzata in disturbi di ansia e attacchi di panico, terapie di coppia e disturbi alimentari, iscritta all’Albo Psicologi del Lazio (Sez. A, nr 20882).
Approccio psicoterapeutico breve strategico per affrontare e comprendere fobie, ansie e attacchi di panico, Docente / Formatrice di Training Autogeno.